Cambio al vertice di Swatch Group Italia, Polizzi nuovo AD
Una scelta che fa pensare a un cambiamento di rotta?
Dal 1° luglio 2019 Francesca Ginocchio non è più Amministratore Delegato di Swatch Group Italia, la sezione nazionale del colosso elvetico proprietario di molti brand. Swatch Group detiene molti marchi soprattutto nelle fasce bassa, media e medio-alta nel mondo dell’Orologeria. Al suo posto è stato nominato Calogero Polizzi, già responsabile della Information Technology.
La nomina è stata ufficializzata anche attraverso la lettera informativa ai concessionari. Dietro questa scelta si potrebbe anche intravvedere la politica che il gruppo potrebbe assumere nei prossimi anni.
Come gli addetti ai lavori ben sanno, le varie emanazioni nazionali di Swatch Group sono strettamente legate e guidate dalla proprietà. Dispongono insomma di un’autonomia molto limitata, e circoscritta alle facoltà gestionali in ambito logistico e di controllo.
Quali i motivi della scelta?
La nomina di Polizzi, esperto del settore tecnologia e informazione, potrebbe essere anche vista in simbiosi con la sempre più massiccia presenza diretta del gruppo nel commercio on-line e nella distribuzione diretta attraverso boutique e flag-store.
Abbiamo notato negli ultimi anni un sempre maggior interesse del gruppo alla vendita on-line. Essa è decollata o sta decollando in moltissime piattaforme dei brand.
La politica della distribuzione selettiva, sempre più severa e stringente per i concessionari, mira ad una selezione sempre più cruda. Sono stati molti i concessionari che hanno deciso di rinunciare ad alcuni brand proprio per le caratteristiche di un contratto che agli stessi è parso penalizzante.
Calogero Polizzi potrebbe quindi, dall’alto della sua esperienza e della sua competenza, dare un ulteriore impulso a questo trend di avvicinamento di Swatch Group alla vendita diretta al dettaglio.
Logico il pensiero di fondo della direzione generale. La vendita diretta, effettuata on-line oppure nei negozi di proprietà, garantisce una serie di benefici assolutamente necessari ad un controllo importante del mercato.
I magazzini sarebbero costantemente aggiornati. Cosa che consentirebbe una perfetta programmazione della produzione. Il flusso del mercato sarebbe controllato in tempo reale. La politica dei prezzi sotto costante monitoraggio. E se a ciò si aggiunge che il margine sarebbe ancora superiore, in quanto il produttore assorbirebbe anche il ricarico del concessionario, il cerchio si chiuderebbe in modo perfetto.
La posizione degli ex-agenti
Questa ipotesi inoltre calza perfettamente con la strategia adottata qualche anno fa nei confronti degli agenti. Questi ultimi sono stati assunti direttamente dall’azienda e non più assoldati a percentuale. È stato il modo per spezzare qualsiasi interesse di collaborazione tra concessionario e intermediario. La figura stessa dell’agente, di qui a poco, potrebbe anche non aver più spazio. Tutto ciò a beneficio di un maggiore controllo dell’azienda.
I prossimi mesi ci diranno se la strategia del gruppo sarà effettivamente questa. In attesa di osservare la risposta del maggior concorrente di Swatch Group, ovvero Richemont, gruppo rivale però specializzato soprattutto nel settore lusso.